Employee Brand Advocacy

Una buona strategia social deve avere come obiettivo non solo l’aumento dei follower, ma soprattutto dell’engagement. I social media sono uno strumento per farsi conoscere come brand e creare connessioni di valore con le persone. Grazie al coinvolgimento attivo degli utenti è possibile trasformarli da follower a prospect e infine da prospect a clienti.  Stiamo parlando di Employee Brand Advocacy.

 

Employee Brand Advocacy

 

Dipendenti come brand advocate

La pagina LinkedIn e i canali social ufficiali dell’azienda sono di certo importantissimi, ma c’è un grande potenziale nel network personale di chi all’interno dell’azienda ci lavora: impiegati, rappresentanti, consulenti, dirigenti, tutti loro hanno i propri profili social.

Uno studio realizzato da LinkedIn rivela che i contenuti generano il doppio di engagement quando sono condivisi direttamente dai dipendenti tramite i loro profili personali, piuttosto che dal profilo aziendale.

Per sfruttare questo potenziale è ideale contare con una piattaforma di brand advocacy che fornisca ai dipendenti tutti i contenuti da condividere, ben organizzati e disponibili in un unico posto. Senza una piattaforma dedicata è altamente probabile che non si riesca a portare avanti nel tempo il piano aziendale di employee brand advocacy in modo coerente e continuativo.

Le connessioni social dei singoli amplificano la visibilità del brand, aumentando la qualità delle interazioni e il traffico verso il sito web dell’azienda stessa. Il messaggio del brand sarà visibile non solo ai follower del profilo istituzionale, ma arriverà anche a tutte le persone che faranno parte della tua rete di advocate.

 

La nostra piattaforma di Employee Brand Advocacy

Brand Booster, la nostra piattaforma di Employee Brand Advocacy, è stata progettata per rendere estremamente semplice il suo utilizzo (sia per gli amministratori che per gli advocate). La curva di apprendimento è pari a zero. La sua interfaccia utente e la logica di funzionamento sono una versione semplificata delle piattaforme social (Facebook, LinkedIn, Instagram).

Non dover chiedere agli advocate di imparare ad utilizzare un nuovo strumento facilita molto il processo di onboarding e permette loro di focalizzarsi sulle attività proposte (chiamate anche mission o challenge), come ad esempio condividere un contenuto.

Gli advocates che entreranno nella piattaforma troveranno i contenuti pronti da condividere. Potranno editare il testo prima di condividere o proporne di nuovi in modo intuitivo e veloce.

Ecco un esempio di  “challenge” condivisione LinkedIn e Facebook.

Se impostato correttamente, lo sforzo per coinvolgere e mantenere attivi i partecipanti del programma diventa minimo per via del meccanismo Win-Win che viene innescato.

Sono due le principali leve che garantiscono una partecipazione numerosa e attiva degli advocates:

  • Personal Branding: La possibilità di valorizzare la propria immagine professionale sui social grazie alla disponibilità di contenuti pronti (o quasi); sarà un modo semplice e veloce per mostrare il proprio talento, le qualità e l’importanza dell’azienda per la quale si lavora, soprattutto per chi non ha tempo da dedicare ai social o ha paura di non essere perfettamente in linea con le company guidelines.
  • Gamification: Il gioco e la sana competizione sono degli ottimi strumenti per scatenare l’entusiasmo e incrementare l’engagement, per questo Brand Booster dispone di un meccanismo di classifica (leader board), con punteggi e badge da sbloccare.

La tua azienda sta già pensando ad un programma di brand advocacy? Se si, contattaci, e ti aiuteremo a fare i primi passi in questo mondo pieno di opportunità, grazie alla nostra esperienza e alla nostra piattaforma dedicata, Brand Booster.