Nel contesto dell’employer branding, le persone rappresentano la risorsa più autentica e credibile per raccontare l’identità di un’organizzazione. Sempre più spesso, i collaboratori che scelgono di condividere la propria esperienza diventano un punto di riferimento per rendere visibili i valori aziendali e offrire uno sguardo concreto su una realtà aziendale.
Tuttavia, non tutti si sentono a proprio agio nel rappresentare pubblicamente l’azienda. Riconoscere questo aspetto è fondamentale per costruire strategie inclusive e sostenibili nel tempo. Un programma di employer branding efficace infatti nasce dalla capacità di valorizzare la partecipazione volontaria, senza imporre ruoli predefiniti né modelli comunicativi rigidi.
Chi è (e cosa fa) un brand ambassador interno?
In ambito dell’Employer Branding, il brand ambassador è un collaboratore che si riconosce nei valori dell’azienda e decide di raccontarli in modo spontaneo, attraverso contenuti, esperienze e relazioni.
Non è un portavoce istituzionale, ma una voce autentica. Non segue uno script, ma agisce con coerenza e responsabilità, diventando un punto di riferimento per chi osserva l’azienda dall’esterno, e spesso anche dall’interno.
Non tutti i collaboratori devono diventare brand ambassador
1) Attitudine e consapevolezza non sono standardizzabili
Solo un numero ristretto di persone ha la predisposizione, la motivazione o le competenze per raccontare pubblicamente il brand. Costruire una comunicazione efficace significa anche saper valorizzare chi preferisce contribuire in modo più discreto e senza forzature.
2) L’autenticità è la base della credibilità
Nel racconto della cultura aziendale, l’efficacia del brand ambassador dipende dalla coerenza tra messaggio e vissuto personale. Attribuire questo ruolo in modo forzato può generare comunicazioni percepite come poco autentiche, compromettendo la fiducia anziché rafforzarla.
3) Il ruolo comporta anche responsabilità
Esporsi pubblicamente in nome del brand richiede consapevolezza, allineamento ai valori aziendali e attenzione nella comunicazione. Senza un’adeguata preparazione, si rischiano fraintendimenti o impatti reputazionali indesiderati.
In questo contesto, strumenti come Brand Booster offrono un supporto concreto, facilitando la condivisione immediata di contenuti anche da parte di chi desidera contribuire ma non sa da dove iniziare.
Potenzia il Brand Coinvolgendo Appieno i Tuoi Collaboratori
Scopri come la nostra piattaforma può rivoluzionare l'Employee Brand Advocacy.

Alternative strategiche e inclusive
Per valorizzare il contributo delle persone senza forzature, è possibile attivare diverse modalità di partecipazione, che rispettano caratteristiche, attitudini e livelli di coinvolgimento differenti:
- Storytelling interno: raccogliere e dare visibilità alle esperienze dei collaboratori, attraverso formati diversi come interviste, articoli, video, podcast o contenuti per la comunicazione aziendale;
- Partecipazione indiretta: coinvolgere le persone in attività progettuali, iniziative valoriali o contributi significativi per la narrazione del brand;
- Percorsi su misura: attivare forme di advocacy leggere e flessibili, pensate per chi desidera contribuire con gradualità, in modo coerente con il proprio stile comunicativo e il livello di familiarità con gli strumenti digitali.
Se vuoi integrare un percorso di Employer Branding per rafforzare la comunicazione valoriale della tua azienda, contattaci per una consulenza personalizzata.